Non si può non comunicare

“Non si può non comunicare” è il primo dei cinque assiomi della comunicazione (1), un principio che vanta oltre 50 anni di storia, ma oggi più attuale che mai. Da sempre comunichiamo per raccontare e per farci raccontare, per promuovere o per discutere. Gli eventi sono uno dei principali strumenti di comunicazione e relazione per pubblici e privati, ma cosa fare adesso che le misure contro il coronavirus ne hanno sospeso il funzionamento, se non passare al digitale?

Si inizia a parlare di “eventi digitali”

Gli eventi digitali esistono e vengono utilizzati da molto tempo, ma se prima erano appannaggio di una nicchia di influencer, oggi fanno parte della vita comune di tutti. Molti settori stanno cambiando pelle spostandosi online e, tra questi, anche e soprattutto il mondo del business, che avrà una sempre maggiore necessità di comunicare per non spezzare il contatto tra aziende, professionisti, clienti, fornitori, collaboratori e tutti i soggetti della catena del valore. Quindi ecco che manifestazioni, corsi ed incontri passano attraverso nuove piattaforme informatiche. In Italia l’interesse per la modalità digitale è sorto solo negli ultimi mesi. Infatti, su quasi un milione e mezzo di documenti raccolti dall’Osservatorio Active Brand 24 “Eventi” (2) in oltre un anno di monitoraggio, solo 258 di essi parlano di eventi digitali. Se la proporzione non è rilevante, il tasso di crescita appartiene tutto ad aprile: dall’1 al 26 aprile sono stati pubblicati 87 nuovi articoli.

Aprile 2020: lo spartiacque tra il prima ed il dopo

La settimana 20-26 aprile ha affermato il passaggio verso questa moderna modalità di costruzione delle esperienze online. Eventi come la Giornata Mondiale della Terra e lo sciopero Digital Strike 2020 per la salvaguardia dell’ambiente, ma anche le celebrazioni della Festa della Liberazione si sono svolti con successo nelle piazze digitali. L’Earth Day, la Giornata della Terra tenutasi il 22 aprile, è un esempio di come una buona pianificazione consenta l’organizzazione di un evento al contempo globale e ramificato su numerose iniziative locali. Si tratta di un evento già di per sé molto complesso in quanto prevede la partecipazione di numerosi soggetti, tra cui organizzazioni no-profit, istituzioni, esponenti religiosi, aziende, media televisivi e radiofonici. All’edizione 2020, definita Earth Day Live, oltre all’attuazione del tutto digitale, si è sovrapposta anche la sfida del 50° anniversario della manifestazione. Una sfida affrontata in modo intelligente e determinato attraverso il mantra “distanza, non silenzio”. Il 24 aprile è stata invece l’occasione del primo sciopero globale per il clima digitale, il Digital Strike, organizzato da Fridays for Future (venerdì per il futuro), giovane movimento globale contro i cambiamenti climatici. Lo sciopero, il quinto dalla nascita di #FFF, previsto inizialmente per il mese di marzo nelle strade di migliaia di città, è stato poi organizzato attraverso la mobilitazione online per non rinunciare del tutto alla campagna. Sul territorio italiano la manifestazione ha preso il nome di Ritorno al Futuro e ha incluso la sensibilizzazione su due crisi, quella ambientale e quella pandemica. Anche le celebrazioni per il 75° anniversario della Liberazione d’Italia si sono tenute attraverso una grande festa virtuale. A livello nazionale è stato creato un sito ad hoc che chiamato come la data della manifestazione, il 25 aprile 2020, mentre le realtà comunali hanno attivato in autonomia maratone web coinvolgendo ospiti come scrittori, sociologi, storici, attori e studiosi di politica. L’Associazione Nazionale dei Partigiani d’Italia (ANPI), ha incoraggiato i cittadini a far risuonare la canzone “Bella Ciao” dai propri balconi. Il ricordo della Resistenza si è svolto con la condivisione di contenuti contraddistinti dall’hashtag #iorestolibero, puntando sui temi chiavi della beneficienza e della sostenibilità.

Perché organizzare eventi digitali?

Gli eventi digitali rappresentano il presente e futuro per le attività di comunicazione e relazione per tutti i settori, nonché il cuore di chi vive di esperienze: il mondo fieristico, l’entertainment, le agenzie di eventi stanno tutti affrontando una transizione basata sull’ammodernamento tecnologico e culturale. Gli eventi digitali andrebbero inclusi nelle proprie scelte di business per rispondere a varie necessità:
  1. per democratizzare l’evento permettendo la partecipazione a chiunque tramite la connettività e gli strumenti di interazione, abbattendo così le barriere – geografiche e di ruolo – e raggiungendo un’audience potenzialmente illimitata;
  2. per evitare di posticipare l’evento e ritardare di conseguenza l’intera tabella di marcia nell’eventualità di imprevisti;
  3. per ammortizzare le perdite nel caso non ci sia affluenza all’evento fisico. Gli eventi digitali saranno utili anche dopo il coronavirus perché, permettendo di essere presenti sia nei luoghi off-line che in quelli on-line, dando così vita ad esperienze complete, a 360 gradi;
  4. per salvaguardare l’ambiente riducendo gli spostamenti dei partecipanti;
  5. per aggiungere un plus alla strategia di marketing esperienziale, rispondendo ad esigenze di personalizzazione (es: l’organizzazione della regia con Total Wall), attuando iniziative di call to action (es: la raccolta foto tramite Photostream) e monitorando in tempo reale le performance dell’evento;
  6. perché non si può non comunicare ed oggi il modo più efficiente ed efficace per farlo passa attraverso il digitale.

Integrare il mondo online con quello offline

Per comprende come questi benefici possono essere calati nella realtà, evidenziamo tre esempi dal tema innovazione in cui l’integrazione tra l’online e l’offline ha giocato un ruolo chiave: Think Summit Milano, TEDxVerona e SingularityU Italy Summit 2019.
Nel corso dei sei giorni di Think Summit Milano, momento di incontro tra creatività e scienza organizzato da IBM, attraverso i grandi Photostream e Total Wall visualizzati sui ledwall è stato dato vita ad un ciclo di interazione del pubblico con l’evento, on e off line. Inoltre, l’analisi sugli hashtag dell’evento ha permesso di comprendere in tempo reale la portata della manifestazione anche nei luoghi di scambio digitali. Invece l’edizione di TEDxVerona tenutasi a maggio 2019 è stata occasione di due giorni di speech e laboratori in tema Zero – inteso come libertà di essere – che hanno arricchito la città scaligera. In questo caso, gli strumenti digitali, ed in particolare Photostream, hanno risposto all’obiettivo di seguire la manifestazione in tutte le sue fasi, dal pre al post-evento, per comprendere il grado di coinvolgimento del pubblico, degli organizzatori stessi e della stampa. L’ultimo evento di riferimento, il SingularityU Italy Summit 2019, organizzato da Talent Garden Events. Attraverso l’integrazione delle tecnologie IMB (Watson) e SocialMeter (Total Wall) con l’uso dell’intelligenza artificiale, è stato possibile tracciare la copertura dell’evento sui social media, in modo da comprendere il livello di coinvolgimento del pubblico, come l’evento sia stato discusso online e con che grado le conversazioni siano poi traslate nel mondo reale.

Le condizioni alla base del cambiamento

Per superare la stasi, limitare i danni e trovare alternative vincenti in caso di crisi sono indispensabili due qualità: la flessibilità e la velocità di reazione, che insieme plasmano quella forma mentis grazie a cui reinventarsi facilmente. Tuttavia, dal punto di vista tecnico, gli eventi digitali funzionano solo se vengono calati in un mondo connesso. Concludiamo con le parole sempre attuali di Alberto Mattiello, uno dei principali speaker per TEDxVerona: “viviamo in un momento di grande incertezza inserito in un futuro in continua crescita”. Il mondo ci invita ad un cambiamento, che possiamo accogliere oppure no, e le decisioni che prendiamo oggi saranno la base del nostro domani.

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