Nel Novecento, capitalismo, nazifascismo, comunismo e sfumature diverse di socialdemocrazie sono state le principali ideologie che si sono scontrate senza tanti riguardi. Tutti questi modelli culturali hanno agito pensando di aver trovato da soli la soluzione giusta alle conseguenze sociali, economiche e culturali, prodotte dalla rivoluzione industriale.

L’idea di fondo di esportare ognuno i propri valori, la propria idea di società giusta e la propria visione economica verso altre tradizioni, ha scatenato ben due conflitti mondiali, ed in seguito una cinquantina di guerre locali sparse nel tempo e in giro per il mondo (vedi i vari paesi del Sud America, le guerre di indipendenza dai paesi colonialisti, Corea, Vietnam, Afghanistan, Libia, Iran, Iraq, ecc).

Nel secolo scorso quindi, esclusi i feriti più o meno gravi, gli invalidi e le relative conseguenze sanitarie, socio economiche e dei dolori familiari, tra militari e civili abbiamo oltre un centinaio di milioni di morti in diverse aree geografiche. Non male direi. Se poi qualcuno vuole parlarmi di ricostruzione e conseguente boom economico, posso anche capire. Ma le radici sono le due guerre con le sue devastanti conseguenze. I nati tra il 1890 e il 1920 se la son vista proprio brutta.

Intanto, dalla rivoluzione industriale in poi, parallelamente alle follie umane, in più luoghi del pianeta, grandissimi progressi scientifici e tecnologici si sono susseguiti e ancora rapidamente si susseguono un po’ ovunque, senza soste, tra una guerra in un posto e poi in un altro. Tutto ciò fino ad arrivare al punto che oggi, queste vere rivoluzioni scientifiche e tecnologiche sono di fatto le uniche che dominano il mondo in ogni dove, mettendo in crisi tutte le vecchie ideologie.

Tali progressi tecnologici e scientifici sono quelli che non poco hanno contribuito a cancellare il mondo di un tempo, diviso in rigidi blocchi con interessi contrapposti. Ora, se l’uomo non andrà a complicarsi ulteriormente la vita, tali progressi delle scienze, della conoscenza e delle tecnologie potranno addirittura contribuire a creare una grande nuova visione geopolitica e spirituale. In pratica un nuovo rinascimento. Questo, chiaramente, se si ritengono sufficienti gli errori del ‘900.

Le persone, e di conseguenza le società, ovunque sono già diventate altro rispetto al passato. In questi scenari, tante nuove culture (alcune millenarie) stanno intanto emergendo e si stanno presentando alla storia con piglio nuovo, ponendo nuovi problemi, ma volendo, anche nuove opportunità.

Si richiede saggezza nelle scelte di politiche della gestione e della distribuzione delle risorse primarie del Pianeta (del quale siamo solo ospiti momentanei), e nuova intelligenza per utilizzare al meglio la ricchezza globale prodotta dall’intera umanità e dalle sue tecnologie.

Oltre alle classiche risorse di base (agricoltura, pesca, acqua, gas e petrolio), ora i dati personali sono il nuovo petrolio che serve per agevolare consumi e nuovi stili di vita. Vediamo.

Il mondo del XXI secolo sta rapidamente modificando l’essenza e il DNA della vita di ognuno nei Paesi ricchi, meno ricchi e poveri. Tutto corre così veloce, quasi come se non ci fosse più tempo da perdere per chissà quale oscuro motivo. Rapidamente, tante millenarie certezze si sono già miseramente dissolte come neve al sole, o sono strutturalmente cambiate in maniera profonda.

Indaga ad esempio nel web sulle neuroscienze e vedi come queste, in poco tempo, stanno ristrutturando il sapere in ogni ambito dello scibile umano; vedi chi è Yunus (un uomo non ben visto da molti della sua stessa fede) e guarda i risultati della sua Grameen Bank; indaga su cosa vuol dire Felicità Interna Lorda al posto di Prodotto Interno Lordo (il famoso PIL) e nota come tale visione preoccupa alcuni e fa sognare ad occhi aperti altri.

Cerca di approfondire su come stanno cambiando velocemente (nel bene e nel male) le regole del gioco della vita umana di ogni individuo in ogni angolo del mondo, con quello che la new economy sta portando, con i suoi nuovi ricchi e nuovi schiavi. Visione dello spazio, percezione di se stessi, degli altri, delle cose e del tempo, rapporto con gli elementi della natura e valori, si sono evoluti rapidissimamente in tempi ristretti come non mai, rispetto a come è sempre stato nei millenni.

Di come gestiamo il nostro tempo e la nostra attenzione siamo davvero sempre consapevoli? La nostra capacità di concentrazione e di discernimento è sempre presente? Il nuovo uomo rinascimentale deve essere più responsabile forse di come vive? Sappiamo, vero, che l’attenzione e il tempo sono ciò che di questi tempi hanno un valore immenso per aziende e politici? Perché l’attenzione e il tempo sono valori economici? Semplice, tra l’altro ormai non è una novità.

Permettere di raccogliere dati personali (come fanno Google, Facebook, ecc.) vuol dire autorizzarli a profilare come noi gestiamo attenzione e tempo sulle cose che ci interessano davvero nella vita, momento per momento. In modo discreto, questi signori traggono profitti non da poco, quando da soli con noi stessi in modo più o meno cosciente, ci esprimiamo nel mondo web dando pareri, giudizi, gradimenti ed altro nel comunicare, decidere e fare piccole e grandi ricerche.

Questo nostro modo di rapportaci alle cose con comodità, velocità e convenienza economica permette a Twitter, Instagram, Google, Snapchat, Whatsapp, ecc. di “elaborare” la nostra intimità con riserbo, e vendere poi in giro le informazioni su in che modo e nel tempo, singolarmente noi usiamo la nostra attenzione sul web. Tali dati raccolti, servono per personalizzare comunicazione e prodotti ad hoc su ciò a cui noi prestiamo maggiore attenzione, e servono per far capire a chi ci governa i nostri orientamenti.

Ti rendi conto, vero, che anche fare la sola spesa, le abitudini alimentari non sono più le stesse rispetto a cinque o massimo dieci anni fa? Come è cambiato il modo di passare il tempo libero, di ascoltare musica, e quante volte in pochi anni con varie tecnologie diverse l’hai ascoltata (dischi, cd, ecc)?

Persino amore e sessualità stanno cambiando la struttura delle relazioni nella loro intimità, modificando la visione della famiglia e della sua reale funzione di utilità. Sono rapidamente cambiati nel tempo sensibilità, struttura dei sentimenti, visione delle cose e delle persone, mente e cuore. Cosa fa una chat e quante informazioni si danno navigando alcuni siti più che altri?

Anche i libri non sono più solo di carta, ma possono essere ascoltati in un’auto che magari tra poco camminerà da sola. Che rivoluzione rapida hanno fatto la fotografia e la video ripresa, e quanti mestieri e professioni già non esistono più, sostituite da altre che neppure ancora si sanno definire? Riusciresti a stare un giorno senza tecnologie per sintonizzarti con i tuoi sensi?

Quale futuro hanno quegli imprenditori che hanno dato e continuano a dare la vita alle loro imprese, innamorati dei loro prodotti, senza far prima o poi i conti con la globalizzazione in atto, che essa piaccia o meno? Cosa vuol dire oggi democrazia in tutto questo trambusto? Siamo coscienti delle Blockchain e dell’Intelligenza Artificiale, e del modo in cui cambieranno la politica e le nostre abitudini?

Ad ognuno di noi, i Big Data possono dare ancora tanto in tanti modi diversi, in maniera più strutturata e scientifica, “correlando il mondo” per tentare di capire ancor più dei mercati, dei consumatori, dello spazio, della medicina, della scienza, della musica … e via così. Già tutto ciò si può avere a prezzi man mano sempre più competitivi.

Medie, piccole e persino micro imprese, possono iniziare a capire cosa vuol dire dati e come leggerli, per migliorare il profitto riducendo gli sprechi, razionalizzando tempi, processi e protocolli. Ciò aiuta anche a capire il mondo che va, il significato di democrazia, il valore umano in tantissimi suoi aspetti, il miglioramento continuo della propria reputazione e potenzialità della propria offerta.

Il vecchio potere e i vecchi luoghi di potere sono in crisi, ma chiaramente non stanno dormendo. Le istituzioni governative, finanziarie e militari sanno bene come, dove e quando agire per raggiungere obiettivi graduali. Le macchine del consenso sono molto ambite, la sanità è in metamorfosi totale.

Per tutti nella scale sociale, le nuove tecnologie ed i passi da gigante delle scienze, rendono ben presto quelli delle generazioni precedenti antichi, o quanto meno superati nel modo di essere, di pensare e di governare relazioni, ragione ed emozioni. Ma le cose accadono così velocemente che tutti convivono nella stessa Era. Un tempo un uomo in una vita non vedeva tanti mutamenti.

Anche se tale analisi andrebbe approfondita, in sintesi possiamo dire che scienza e tecnologia stanno man mano vincendo su tutti, hanno già stravolto i confini storici geopolitici di un tempo, e stanno creando di fatto un nuovo mondo con nuove prospettive da analizzare. Mentre scrivo vedo ora l’alba spuntare. Amo alzarmi presto per dedicarmi un po’ di tempo.

Persino le antiche fedi e tradizioni, sarebbe meglio se si concentrassero più su cosa le unisce anziché su cosa le differenzia tra loro. Anch’esse devono imparare a convivere per non esser loro la causa nel far accadere ciò che nessuna può avere come fine ultimo: portare morte.

Oggi “le masse” non sono più un’ampia fetta passiva, incolta, poco ambiziosa e rigida, così come era comunemente nel novecento; ma non per questo non possiamo essere manipolati comunque. Oggi, ovunque nel mondo, in ogni arte e mestiere si possono rivedere mente, comportamenti e cuore con una nuova visione.

Cosa accadrebbe se, invece di fornire dati personali gratis, non ragionando per istanti e istinti, tutti con consapevolezza del proprio agire si dedicassero al web per:

  1. cercare informazioni vere, con chiari intenti e motivazioni, al fine di elaborarle per propri e altrui obiettivi rivalutando i concetti di tempo libero, studio, ricerca e lavoro con occhi diversi?
  2. rivedere il come avere influenza o muoversi correttamente nel mondo, imparando ad utilizzare con coscienza e responsabilità i mezzi di comunicazione strategici del momento?
  3. saper come occupare o possedere quanti più “mezzi di produzione” possibili (considerando le evoluzioni del mondo tecnologico e scientifico) per condividere il sapere, benessere economico diffuso, beni, salute, servizi e merci in modo più aperto e allargato a quante più ampie fasce sociali possibili, facendo ciò però, dando uno sguardo alla concentrazione dei poteri e delle aggregazioni finanziarie e delle nuove compagnie, giusto per non perdere la funzione della coscienza e consapevolezza del nostro essere?
  4. vedere in questo nuovo contesto come saper gestire con abilità pensieri, parole e azioni in ogni ambito con se stessi innanzitutto, ad personam e via web, aprendosi alle diversità?

Tutto questo sarebbe bene fare, considerando però che in vari luoghi del pianeta c’è ancora miseria, fame, vecchie guerre ideologiche, morte, dolore, mutamenti geografici ambientali, e di conseguenza gente che sempre più spesso scapperà dalle proprie terre natie.

Siamo, tra l’altro, in un’epoca dove una TV o un cellulare ovunque nel mondo, mostrano a chiunque che si può vivere nel bello e nel bene, altrove. La cosa “divertente”? Proprio noi attraiamo chi poi non vogliamo, poiché anche dove c’è disagio, povertà e guerra, nel vantarci di quanto siamo bravi e intelligenti, diffondiamo la nostra comunicazione e pubblicità, che grazie proprio ai dati è sempre più bella, perfetta e accattivante.

Quanti di noi, ovunque nel mondo, sappiamo davvero descrivere ormai cosa sia e quale sia la realtà, osservando la vita quotidiana, ciò che vediamo attraverso le nuove tecnologie, quello che siamo e che vorremmo essere, rispetto a come gli altri potrebbero percepirci?

In questo nuovo mondo, è importante che tutti siano educati fin dalla tenera età ad alimentare e coltivare un’attenzione particolare verso una cultura che sappia insegnare il mutamento continuo delle cose e degli eventi; il saper ascoltare con attenzione se stessi e gli altri; la propria coscienza individuale e la propria consapevolezza. Nuova linfa del nuovo rinascimento. 

Oggi è da considerarsi saggio o saggia chi sa muoversi in ogni ambito della vita ed in ogni luogo del mondo (e forse a breve non solo su questo pianeta), dimostrando ovunque abilità nella ricerca dell’equilibrio tra emozione, mente e azione, in una visione etica di più ampio respiro.

La comunicazione non è (nel bene e nel male) qualcosa che solo pochi governano, come succedeva un tempo. Oggi sempre più individui, piccole imprese e commercianti, con pochi spiccioli possono già agire monitorando la propria reputazione, la propria storia comunicativa tra sé e il mondo, e meglio comprendere il cosa pensano di sé gli altri, anche quelli mai conosciuti personalmente.

di Franco Ciardiello

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Ciardiello Franco. Sociologo, esperto in big data, analisi e dinamiche sociorelazionali dell’ecosistema aziendale. Collabora, con strutture specializzate nel monitoraggio e analisi di big data per analisi verticali su brand o prodotti per aiutare a creare efficaci strategie di comunicazione volte ad aumentare la visibilità e i livelli di engagement; aiuta imprenditori, manager e professionisti a  creare strategie commerciali e supporto alle organizzazioni di reti vendite; valorizza il potenziale umano per realizzare progetti condivisi; ponendo cura su attenzione e responsabilità, flussi di comunicazione interna, funzioni, deleghe e poteri per ogni ruolo.

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