“Mobile Class. Il digitale e la società che cambia”, questo il tema della Social Media Week svoltasi a Milano dal 23 al 27 febbraio e incentrata sui cambiamenti radicali che ha comportato l’avvento dei social media nella nostra quotidianità e il loro impatto sui modi di comunicare nei vari ambiti della società attuale.
Ma cos’è la mobile class?
Mobilità è stata la parola chiave di questa terza edizione della Social Media Week: smartphone e tablet stanno acquistano un’importanza crescente tra gli utenti, fino ad essere preferiti al desktop per quanto riguarda la navigazione in Internet, e con essi stanno cambiando i modi di creazione, fruizione e condivisione di contenuti video, audio o testuali.
Social Media Week Milano ha dato spazio a temi veramente ampi e complessi, con il tentativo di abbracciare tutti i vari ambiti toccati dalla digital revolution e le grandi novità emerse in questi ultimi anni, tra cui il marketing territoriale, lo storytelling, la relazione fra donne e personal branding, l’uso del web per aprirsi nuove opportunità lavorative e molto altro. 50 sono stati gli eventi in programma, suddivisi in dieci macrotemi principali, che hanno toccato moltissimi aspetti della nostra vita, compresi l’educazione, la salute e la politica.
Gli speaker provenivano da realtà del tutto eterogenee: blogger, Ceo di importanti società, un manager di LinkedIn, dirigenti e collaboratori delle migliori imprese attive nel digitale…
Gli eventi in programma avevano tutti una copertura streaming, in modo da poter essere seguiti sul sito, dove era anche possibile interagire con l’hashtag #smwmilan.
La manifestazione ha riscontrato un successo anche sui social network, i cui contenuti sono stati tenuti sotto monitoraggio dal nostro tool SocialMeter, che durante la settimana ha registrato oltre 50.000 tweet e 3000 immagini condivise relative alle keywords #SMWmilan e #SMWmilan, per un totale di circa 6000 utenti che hanno interagito in rete in relazione all’evento. Il picco di parlato lo si registra nella giornata del 24 febbrario alle 17.00 circa, con tweet provenienti per la maggior parte dall’Italia e in seconda istanza dagli Usa